Parliamo di psicomotricità funzionale come sostegno agli apprendimenti ed alla scolarizzazione
Nel mondo dei bambini tutto cambia, anche un modo di dire! Perchè, quante volte abbiamo detto, magari stizziti, "L'hai proprio fatto coi piedi questo compito!" intendendo fatto male, tirato via… eppure... avete mai guardato un bambino concentrato? Sguardo attento, lingua che spunta appena un po’ tra i denti, mani attive, corpo teso, piedini che si arricciano, camminano, si inarcano, agiscono… sono buffi i bambini concentrati: non c’è un centimetro del loro corpo che non sia intento all’azione, anche i piedi! Eh sì, i bambini osservano con gli occhi, con le mani e con i piedi, giocano con tutto il corpo, imparano a fare le sottrazioni con le dita dei piedi che contano insieme alle dita delle mani. Noi adulti ce ne siamo dimenticati, ormai abbiamo imparato e non ricordiamo più come tutto il nostro corpo, all’inizio, ha partecipato al nostro apprendimento, così a volte abbiamo difficoltà a capire perché un bambino non riesce ad impugnare bene la matita o ha difficoltà a scrivere dentro i margini e scambiamo il suo agitarsi sulla sedia per insofferenza e noia quando, spesso, è solo il suo corpo che cerca di svolgere un compito che ancora la sua mano non ha appreso. Ed è qui che la PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE si propone come uno strumento davvero valido per supportare i bambini in alcune fasi di passaggio e di sviluppo, come l'ingresso alla primaria. Lo psicomotricista funzionale interviene sullo sviluppo globale del bambino, propone attività ludiche basate sul concetto di “tentativo ed errore” che stimolano da un lato l’acquisizione di competenze necessarie agli apprendimenti e dall’altro la fiducia in se stessi, l’autonomia attraverso la ricerca di soluzioni personali, l’autostima.
“La psicomotricità funzionale è un procedimento multidisciplinare il cui scopo non è l'apprendere una cosa, ma l’agire sullo sviluppo funzionale della persona al fine di facilitargli l’apprendimento” J. Le Boulch